In riferimento alla nota di stampa diffusa dall’A.O. “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, in relazione alla decisione del TAR Calabria, dobbiamo rilevare nell’interesse dei ricorrenti delle centinaia di idonei della graduatoria di Cosenza, che la decisione dei giudici amministrativi attiene al mero dato formale della più antica graduatoria di Vibo Valentia che mai nessuno ha disconosciuto. In realtà i ricorrenti hanno lamentato, ottenendo inizialmente il decreto monocratico di sospensione, la circostanza che l’A.O. Pugliese-Ciaccio di Catanzaro avesse dimenticato di citare anche la graduatoria degli idonei di Cosenza. Anzi si era chiesto, in autotutela, che l’A.O. catanzarese dichiarasse semplicemente che dopo aver esaurito lo scorrimento della graduatoria vibonese, in caso di posti disponibili, iniziasse a chiamare gli idonei cosentini. Non si può certo credere seriamente, come voluto dal Pugliese-Ciaccio, al fatto che il ritardo nell’assunzione sia dipeso dal ricorso degli idonei che, anzi, stanno combattendo per dare dignità al loro concorso. Il management dell’A.O. Pugliese – Ciaccio avrebbe potuto da subito assumere con un semplice atto deliberativo integrativo che non ha ritenuto di porre in essere. Chi è causa del suo mal pianga se stesso! Comunque gli idonei OSS di Cosenza stanno predisponendo l’appello cautelare al Consiglio di Stato in Roma, attraverso il patrocinio dello Studio degli Avvocati Ciambrone – Mascaro & Partners, che nei prossimi giorni verrà notificato alle amministrazioni coinvolte nella controversia che, come ben sa il management in questione, non si esaurisce con la sola fase cautelare ma con una sentenza di merito. Sino a quando in Regione si continuerà a dimenticare la graduatoria OSS di Cosenza tutte le madri e padri di famiglia idonei, che chiedono solo di poter lavorare, continueranno in questa battaglia legale. Per porre fine, evitando probabili responsabilità erariali, basta solo scrivere nelle delibere che verrà utilizzata la graduatoria cosentina attraverso il principio dello scorrimento. I ricorrenti OSS andranno, per la seconda volta dai Giudici di Palazzo Spada, per far valere proprio questo principio di diritto. Ricorderanno, sicuramente, le amministrazioni in questione che già detto principio è stato confermato grazie proprio a quel ricorso degli idonei di Cosenza.

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